Siamo le monache Clarisse del Monastero di S. Maria degli Angeli di Palestrina
La nostra storia :
Palestrina già dal XIII secolo vanta una prima presenza di vita Clariana, quando nel 1270 la giovane Beata Margherita Colonna, figlia di Oddone, signore della città, si era ritirata con altre giovani sul monte Prenestino; ancora nel nostro territorio sono venerati i suoi resti mortali.
Tuttavia, ammonta al 1569 la risoluzione dell’amministrazione della città di istituire un monastero che si concretizzò nel 1622, sei anni dopo la Bolla Pontificia del 25 novembre 1616 di Papa Paolo V, che era stato sollecitato a fondare un Monastero da “Francesco Colonna”, Principe di Palestrina, cosi come si evince dalla stessa Bolla Pontificia. Il 9 ottobre 1622 due monache Clarisse provenienti dal Monastero di Anagni, con cinque aspiranti, fecero ingresso in Clausura nel nuovo Monastero, dando inizio alla vita regolare.
Per conseguire una vita più autentica e austera, le Clarisse ali Palestrina chiesero di aderire alla riforma della Venerabile Suor Francesca Farnese, la quale in seguito al Breve Pontificio di Papa Urbano VIII, il 22 aprile del 1635 passò dal Monastero di Albano Laziale a quello di Palestrina, rimanendovi tre mesi.
Per il riconosciuto fervore delle monache, da questo Monastero è germogliata la riforma e la fondazione di tanti altri monasteri: Laziale, Nepi, Fara Sabina, Anagni, Guercino.
La storia delle Clarisse Prenestine è dunque storia di santità che ha edificato i fedeli che nei secoli hanno sempre avuto il monastero come punto di riferimento perché sostenuti dalla preghiera e dal sacrificio delle Monache sante che, come le radici per gli alberi, con la loro offerta nascosta e silenziosa, hanno contribuito a far crescere la chiesa locale.
A riguardo, non possano sottacere il grande sacrificio delle 15 monache durante la seconda guerra mondiale a causa del bombardamento aereo angloamericano su Palestrina del 1° giugno 1944 dove rimase incolume la vita dell'unica monaca superstite nella persona dell'umile conversa suor Filomena Baroni, che divenne il segno divino per la rinascita del monastero. I bombardamenti avevano devastato il monastero di “Santa Maria degli Angeli e Porte del sole”; per questo si rese necessario un’altra sede, quella attuale, abitata fino al 1953 dai frati cappuccini.
Fu così che la comunità Clariana, nel frattempo ricostruitasi grazie all' arrivo nel 1945 di alcune monache del monastero di Albano Laziale, il 9 giugno 1954 si trasferì nell' ex convento cappuccino nei pressi di Porta Santa Croce, poco fuori le mura di cinta dell'antico centro storico.
L’attuale sede situata in altura, è circondato da un immenso bosco e domina la città e il panorama circostante, permettendo alle abitatrici claustrali il silenzio e la contemplazione , non solo interiore ma anche con lo sguardo, così come fece il Serafico Padre San Francesco e la Santa Madre Chiara, attraverso l'ammirazione del Creato elevano continuamente la lode al Creatore di tutte le cose.